SAPPIAMO SCEGLIERE BENE QUELLO CHE BEVIAMO?

Quanto spesso ci è stato detto di idratarci correttamente? In tantissimi contesti, anche durante una consulenza nutrizionale, alcune delle tante domande che vengono fatte, vertono proprio sui liquidi ingeriti. Non solo quantità, ma anche tipologia, frequenza ecc.

Idratarci è un atto fondamentale per tantissime ragioni! Basti pensare che il nostro corpo è costituito da un importante percentuale di acqua ed è proprio in ambiente acquoso che avvengono moltissime attività indispensabili per la nostra sopravvivenza e il nostro benessere.

Per citare alcuni benefici dell’acqua, potremmo dire che:

–          L’acqua aiuta a trasportare le sostanze nutritive nel corpo, consentendo ai nutrienti di raggiungere i corretti ‘bersagli’ dove espletare la loro funzione

–          L’acqua aiuta i nostri reni a funzionare correttamente, prevenendo i calcoli e aiutando il nostro organismo a depurarsi

–          L’acqua aiuta a regolare la pressione sanguigna

–          L’acqua aiuta la digestione e previene la stipsi

–          L’acqua aiuta nella regolazione della temperatura corporea

–          L’acqua aiuta a mantenere sana (e giovane) la nostra pelle

–          L’acqua aiuta a contrastare l’accumulo di liquidi (es. ritenzione idrica)

Quindi tante ragioni per prestare attenzione a questo atto che spesso sottovalutiamo…

Infatti, anche quando sappiamo dell’importanza del bere, non sempre lo facciamo correttamente.

Perciò, ecco alcuni punti su cui d’ora in poi sarà importante concentrarsi:

–          QUANTO BERE

–          CHE COSA BERE

–          COME SCEGLIERE L’ACQUA GIUSTA

Quanto idratarsi?

In realtà non esiste una risposta corretta per tutti. Quasi sicuramente però, per tutti, è importante arrivare ad almeno 1,5-2 litri di liquidi al giorno.

Ovviamente questi, potrebbero essere anche di più, a seconda del tipo di attività che facciamo, del periodo dell’anno in cui siamo, del grado di sudorazione ecc

Quindi il litro e mezzo-due è un punto di partenza. Sarà importante valutare la situazione specifica e capire se c’è necessità di integrare.

Cosa bere?

In primis, acqua! Naturale o gassata, dipende principalmente dai nostri gusti. Se non ci sono condizioni particolari (spesso si tratta di vere patologie) per cui è consigliato evitare l’acqua gassata, possiamo scegliere indifferentemente o l’una o l’altra.

L’acqua deve essere sempre la prima scelta, però, per aiutarci a bere di più, possiamo anche inserire tisane, infusi, thè, acque aromatizzate.

Al contrario, bisognerebbe fare attenzione a succhi, bibite e alcolici. I primi due contengono tantissimi zuccheri (o dolcificanti), mentre negli ultimi abbiamo dell’alcol che non solo è una sostanza pro-infiammatoria e dannosa, ma accelera anche i processi di disidratazione.

Infine, se il punto cardine è che per idratarsi serve l’acqua… Però,

che acqua scegliere?

I parametri che potremmo considerare sono molteplici.

Quelli principali, sono:

–          Residuo fisso

–          Tipologia dell’acqua

Partendo dal residuo fisso, questo ci indica il quantitativo di Sali minerali presenti. Più precisamente ci dice quanti ml di Sali minerali ci sono in un litro d’acqua. Non è un’informazione banale! Infatti, i Sali minerali disciolti sono fondamentali per la nostra salute!

In base al residuo fisso è possibile distinguere le acque in:

·       ACQUE IPOMINERALI (o minimamente mineralizzate). Residuo fisso sotto 50 mg/L. Sono acque a bassissimo contenuto di Sali Minerali, proprio per questo sono l’ideale per gli alimenti destinati ai neonati (non ne alterano infatti la composizione di micronutrienti)

·       ACQUE OLIGOMINERALI. Residuo fisso sopra i 50 mg/L ma sotto i 500 mg/L. Hanno una buona quota di Sali e sono ottime per diuresi.

·       ACQUE MEDIOMINERALI. Residuo fisso sopra i 500 mg/L ma sotto i 1000 mg/L. Ottime quando si necessita di un apporto di Sali aumentato (es. attività fisica intensa, incremento della sudorazione ecc).

·       ACQUE IPERMINERALI. Residuo fisso sopra i 1000 mg/L. Si tratta di acque destinate all’uso in particolari situazioni (es. stati carenziali)

Un adulto in buona salute dovrebbe orientarsi, per quanto possibile, su acque con un residuo fisso che si colloca tra le oligominerali e le mediominerali (idealmente intorno ai 500mg/L).

Inoltre, può essere interessante conoscere, oltre al residuo fisso, anche il contenuto in specifici Sali minerali. Per cui l’acqua si potrà anche classificare in:

·       ACQUA CALCICA (il calcio è superiore ai 150 mg/L). Si tratta di un’acqua indicata durante la crescita, gravidanza, menopausa, prevenzione osteoporosi e in caso intolleranza latte/latticini

·       ACQUA MAGNESICA (il magnesio è superiore ai 50 mg/L). Quest’acqua può avere caratteristiche lassative ed è d’aiuto per la prevenzione dei crampi

·       ACQUA FERRUGINOSA (il ferro è superiore a 1 mg/L). Può essere indicata in casi specifici di anemia, in caso di dieta vegetariana o in alcune condizioni in cui è richiesto un incremento di apporto di ferro (es. gravidanza)

·       ACQUA IPOSODICA (il sodio è inferiore ai 20 mg/L). Può essere indicata in caso di ipertensione e ritenzione di liquidi

·       ACQUA RICCA IN BICARBONATO (il bicarbonato supera i 600 mg/L). Si tratta di un’acqua che può favorire i processi di digestione

Perciò, ora, con queste nuove informazioni, ricordiamoci tutti di prestare attenzione a più aspetti quando ci idratiamo. E’ fondamentale per assicurarci il benessere e può fare la differenza in caso di particolari situazioni o necessità!

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